Tutto nasce da un sereno mercoledì pomeriggio:
mi accingevo a ritornare a casa dopo due ore di allegre ripetizioni di chimica ad un marmocchio,
quando, mentre stavo in sella al mio bolide sulla ridente via di Torrevecchia,
ho preso la malsana decisione di fermarmi in profumeria.
Non ne avevo alcuna necessità, ma ho fermato il mio super motorino rombante e ruggente e sono entrata.
mi accingevo a ritornare a casa dopo due ore di allegre ripetizioni di chimica ad un marmocchio,
quando, mentre stavo in sella al mio bolide sulla ridente via di Torrevecchia,
ho preso la malsana decisione di fermarmi in profumeria.
Non ne avevo alcuna necessità, ma ho fermato il mio super motorino rombante e ruggente e sono entrata.
Compiuta codesta azione stavo trotterellando allegramente quando improvvisamente mi giro verso l'enorme scaffale dei profumi maschili. Vorrei specificare che non ho particolare manie per i profumi, non li guardo mai, e a maggior ragione se sono maschili.
Ma questo mercoledì pomeriggio il mio piccolo cervellino rincretinito decide di farsi una domanda stupida,
di quelle che non bisognerebbe mai mai farsi:
Ma questo mercoledì pomeriggio il mio piccolo cervellino rincretinito decide di farsi una domanda stupida,
di quelle che non bisognerebbe mai mai farsi:
...chissà se riuscissi a riconoscere il profumo che aveva lui quella estate...
...impossibile...
Ma perché te lo sei domandata?!?
Bleah bleah bleah che momento malinconico e deficiente!
Ma come mi è venuto in mente anche solo di pensarlo!
Quello stupido cervellino orgoglioso nella mia testa ha colto subito il guanto di sfida che si era lanciato!
Cretina Balorda!
Così nella mia testa c'era solo l'immagine risalente a molti anni prima in una macchina.
Parliamo della tarda primavera del 2012, era passato praticamente un anno dall'ultima volta che lo avevo visto. Ma ero felice di essere nuovamente in macchina con lui, era un uscita tranquillissima di quelle che non porteranno a nessuna conclusione e dove entrambe le parti con assoluta maturità sanno che non c'è molto da fare. In ogni caso appena entro nella macchina percepisco che ha un profumo nuovo:
"- Ma hai cambiato profumo?"
"- Si"
Mi indica lo spazio tra dietro il cambio delle marce. C'erano due bottiglie ne apro una e sniffo col mio nasino, individuo l'attuale profumo, prendo la boccetta del secondo profumo la apro e sniffo nuovamente...
...ed eccolo lì quell'odore con cui mi addormentavo un anno prima
quando in tardissima serata rientravo dopo essere stata con lui.
Quell'odore che dato l'orario non potevo in alcun modo levarmi di dosso
e che francamente
non avrei assolutamente voluto levarmi di dosso...
Un profumo maschile particolare ...
che inizialmente l'anno prima, nel luglio del 2011,
neanche mi era piaciuto particolarmente! ^^
Poi invece era diventato speciale: una droga perché appunto associato alla sua pelle e perciò buonissimo...
Malinconia portami via...
Sta di fatto che in quel giugno 2012 era finalmente di nuovo sotto al mio naso.
Ho fatto fatica a controllarmi ed è stata una violenza non continuare ripetutamente ad odorare durante la serata il vecchio profumo di cui ovviamente non ricordavo né marca né nome ma solo il dettaglio che la boccetta non mi piaceva esteticamente!
Ricordo solo questo.
Nient'altro.
Ricomponiamoci e ritroviamoci nella profumeria di questo mercoledì pomeriggio.
La mia testa ha scioccamente sfidato se stessa alla ricerca del suddetto profumo...
guardo gli scaffali sconsolata dalla mia stessa sfida,
sono presenti centinaia di profumi.
Continuo a guardare imperterrita nella mia idiozia e improvvisamente individuo
una boccetta che ha un aspetto veramente brutto.
Dico a me stessa con aria ironica:
"E' talmente brutta che potrebbe essere lei"
La prendo.
La apro.
La sniffo.
Mi insospettisco.
Non ancora contenta...
me la spruzzo sul polso
e ri-sniffo.
Ho il coraggio di dirmi:
" Ma a me questo odore piace"
( certo che ti piace ... pirla!!)
Tempo due secondi l'odore sulla mia pelle vira e si trasforma esattamente nell'odore che ricordavo,
nell'odore con cui rientrando a casa la sera mi addormentavo.
Lì... realizzo di aver fatto un errore.
(finalmente! Alla buon ora!)
Il ricordo dell'estate del 2011 mi pervade
quasi come il sapore della Madeleine aveva fatto con Proust.
La conclusione della storia è:
"mai sfidare se stessi in sfide apparentemente impossibili perché vi potreste stupire".
E' proprio vero, se sfidiamo noi stessi, e ci mettiamo di impegno per vincere la sfida... nulla è impossibile :) Poi, detto questo, lo sai... sii felice ciccina, puoi e devi esserlo, e sicuramente presto presto lo sarai ;) Ciao! :)
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