PREFAZIONE
Per correr peggior acqua alza le vele
ormai la caravella del mio ingegno,
che lascia dietro già mar sì crudele.
E canterò di quel secondo regno,
in cui si troverà più d'una purga,
lo spirito di vino e quel di legno.
La morta poesia qui non risurga,
ché lirismi io non faccio e non ispero
che la mia Musa al bel Parnaso assurga.
Io dolci fregi non intesso al vero:
cristallizzata ho l'anima e, nefando,
un acido mi bolle nel pensiero;
e com'altri non fo, che canta quando
l'ispira amor, ma come il Molinari
mi ditta dentro vo significando.
Se son li versi miei cotanto amari,
o uom che leggi, e se avverrà che spesso
- ahitè! - dovrai turarti ambo le nari,
non ne ho colpa veruna: ebbi promesso
di completar la chimica ed - oh lasso
per questa scura strada io mi son messo.
Già gli elementi, ora in rivista passo
gl'idrocarburi e i loro derivati,
a cominciar dal termine più basso.
O miele, o saccarosio, o prelibati
prodotti che nascete da catene
d'atomi di carbonio interminati,
addolcite il mio canto! Acetilene,
m'illumini la mente con costanza
la bella fiamma che da te proviene!
Alcool feniletilico, fragranza
di gelsomino, e tu, citronellale,
e tu, nerolo, magica sostanza,
con vostro fiato che non ha l'uguale,
coprite il lezzo, qual di pesce sfatto,
che da compagni tristi orrendo sale!
O Musa, e tu perdona il rio contatto
di corpi complicati e puteolenti,
nemici del cervello e dell'olfatto.
Sii di conforto ai miseri studenti,
anche se gravi e màcabri alchimisti
sospireranno, digrignando i denti:
Ahi, dura terra, perché non t'apristi?
GENERALITA'
I composti del carbonio
sono in numero gigante
e compongon gli organismi
delle bestie e delle piante.
Una volta eran creduti
dei composti assai speciali,
non potendo riprodursi
con sistemi artificiali:
si pensava ad una forza
che negli esseri viventi
desse luogo a quei prodotti
così strani e differenti;
finché Wöhler, ottenendo
mercé sintesi l'urea
e con metodi inorganici,
non fugò la falsa idea.
E se organica e inorganica
restan campi separati,
è perché forma il carbonio
dei prodotti sconfinati,
in virtù dei suoi stessi atomi,
che si posson molto bene
collegare fra di loro
per formar lunghe catene;
vi concorre pure il fatto
che il carbonio, alla fin fine,
oltre che per altri corpi,
per se stesso è molto affine.
Fra i caratteri ai composti
del carbonio peculiari,
è che in essi assai prevalgono
i legami non polari,
e perciò gli atomi assumono
posizioni assai svariate,
dando origine a molecole
da stessi atomi formate,
mentre i corpi risultanti
differiscon tuttavia
ed è questa, in fondo in fondo,
la famosa isomeria.
Quindi accade qualche volta
di trovar cento composti
che la formula hanno uguale
e i caratteri hanno opposti;
onde spesso ci si trova
nella grave congiuntura
che la greggia non ci basti:
ci vuol quella di struttura.
E a cercarla gioveranno
due principi generali
che s'avverano pur sempre,
salvo casi eccezionali.
L'uno dice che un composto
per esistere - badate -
vuol che gli atomi abbian tutte
le valenze saturate;
l'altro afferma che il carbonio
può talor diversamente
comportarsi, ma di norma
si può dir tetravalente.
E s'è inoltre constatato,
senza tema ormai d'errore,
che le sue quattro valenze
han l'identico valore.
Le catene che fan gli atomi
son di due grandi sistemi:
o son chiuse, se ad anello
si congiungono agli estremi,
o, al contrario, sono aperte,
se ciascuna estremità,
dritta oppur ramificata,
per suo conto invece va.
A catena aperta sono
quei composti non invano
detti grassi, o detti pure
derivati del metano.
Chi di chimica è digiuno,
di comprendermi non speri:
non è facile afferrare
questi lugubri misteri!
I composti del carbonio
sono in numero gigante
e compongon gli organismi
delle bestie e delle piante.
Una volta eran creduti
dei composti assai speciali,
non potendo riprodursi
con sistemi artificiali:
si pensava ad una forza
che negli esseri viventi
desse luogo a quei prodotti
così strani e differenti;
finché Wöhler, ottenendo
mercé sintesi l'urea
e con metodi inorganici,
non fugò la falsa idea.
E se organica e inorganica
restan campi separati,
è perché forma il carbonio
dei prodotti sconfinati,
in virtù dei suoi stessi atomi,
che si posson molto bene
collegare fra di loro
per formar lunghe catene;
vi concorre pure il fatto
che il carbonio, alla fin fine,
oltre che per altri corpi,
per se stesso è molto affine.
Fra i caratteri ai composti
del carbonio peculiari,
è che in essi assai prevalgono
i legami non polari,
e perciò gli atomi assumono
posizioni assai svariate,
dando origine a molecole
da stessi atomi formate,
mentre i corpi risultanti
differiscon tuttavia
ed è questa, in fondo in fondo,
la famosa isomeria.
Quindi accade qualche volta
di trovar cento composti
che la formula hanno uguale
e i caratteri hanno opposti;
onde spesso ci si trova
nella grave congiuntura
che la greggia non ci basti:
ci vuol quella di struttura.
E a cercarla gioveranno
due principi generali
che s'avverano pur sempre,
salvo casi eccezionali.
L'uno dice che un composto
per esistere - badate -
vuol che gli atomi abbian tutte
le valenze saturate;
l'altro afferma che il carbonio
può talor diversamente
comportarsi, ma di norma
si può dir tetravalente.
E s'è inoltre constatato,
senza tema ormai d'errore,
che le sue quattro valenze
han l'identico valore.
Le catene che fan gli atomi
son di due grandi sistemi:
o son chiuse, se ad anello
si congiungono agli estremi,
o, al contrario, sono aperte,
se ciascuna estremità,
dritta oppur ramificata,
per suo conto invece va.
A catena aperta sono
quei composti non invano
detti grassi, o detti pure
derivati del metano.
Chi di chimica è digiuno,
di comprendermi non speri:
non è facile afferrare
questi lugubri misteri!
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