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venerdì 1 aprile 2016

Strafalcioni degli insegnanti di Chimica: Qualcuno ha una laurea di troppo...


Un minuto di silenzio per questa foto che descrive il 
COMPITO IN CLASSE di un LICEO Classico PUBBLICO di Roma. 
Mi sembra evidente che qualcuno abbia una laurea di Troppo...^^

Stendendo un velo pietoso sulla improbabile esistenza di alcuni di questi composti
(cosa comunque fastidiosissima dato che la MIA materia non è fantasy ma descrive la realtà che ci circonda, ergo sarebbe carino ed opportuno insegnare ai ragazzi SOLO ed esclusivamente sostanze che nella realtà esistano!!!!!!!!!). 
Tralasciamo i motivi oscuri per i quali due sali dovrebbero reagire così dal nulla..
e l'assoluta improbabilità di codeste reazioni...

Iniziamo a vedere gli strafalcioni che mi hanno praticamente fatta sentire male:
Voglio specificare che la classe in questione
NON ha fatto ancora REDOX e dunque questo compito in classe doveva essere solo ed esclusivamente sulle reazioni di
sintesi, scambio, doppio scambio, decomposizione, etc...


Osserviamo in un prodigioso silenzio quale misterioso composto dovrebbe decomporsi nel affascinate tricloruro PENTAferr(-ico?????) e ossigeno molecolare.... (SPIEGATEMI quando il povero CLORO ha -5 come numero di ossidazione?!? Sopratutto in un esercizio di liceo CLASSICO SOPRATUTTO FACENDO UN SALE DI CLORURO...).
Non so se riuscite a vedere bene...ma ...udite udite quelle in PENNA rossa sono le sue correzioni...SI...LO SONO...
Secondo le oscenità presenti la soluzione all'esercizio sarebbe questa:


 (quindi alla ragazza in questione è stato segnato errore il pedice...)


Benissimo, HO UNA GASTRITE IN CORSO ma passiamo all'esercizio successivo:

Ma chi lo ha mai visto questo sale????
Ma chi è??Ma cosa è?
 Ma che numero di ossidazione ha lo Zn??? Ma lo Zn può avere +1 come numero di ossidazione in questa tipologia di sali poi??? Ma peggio ancora ...che numero di ossidazione ha il C??? Ma il C può avere +1 come numero di ossidazione per fare un sale ternario di carbonato o carbonito??
STRAPPATEMI GLI OCCHI


Lasciamo perdere le reazioni relative ai bilanciamenti...lasciamo stare...
cerco solidarietà per il disagio psicologico che ho in questo momento...
Io non posso insegnare nella Scuola Pubblica perché non ho l'abilitazione all'insegnamento (anche chiamato TFA). Ma la "signora" che ha scritto questo bel compitino...che sicuramente si sarà guadagnata con sudore e passione la sua laurea (^^) ha evidentemente i requisiti per insegnare Chimica e Biologia in una Scuola Pubblica come il Dante Alighieri a Roma.
Buona giornata!
Vado a strappare la mia laurea...


lunedì 9 giugno 2014

La scuola è finita!


La scuola è finita, e con essa anche le ripetizioni per questo anno!
Volevo scrivere un post per ringraziare tutti i ragazzi e le ragazze (...quasi 20...) 
che questo anno ho seguito...che mi hanno fatto lavorare ma che sopratutto mi hanno fatto crescere tantissimo culturalmente e umanamente!
Un grazie alle loro domande e ai loro dubbi che mi hanno "obbligato" a definire i miei pensieri in parole e in concetti chiari.
Grazie alle domande che mi hanno messo in difficoltà e che mi hanno costretto ad approfondire ciò che non sapevo o che sapevo troppo superficialmente! 
Un grazie ai loro caratteri così diversi, che mi hanno permesso di trovare strategie diverse per cercare di entrare in sintonia con le loro personalità.
Grazie di cuore!



lunedì 14 ottobre 2013

Atropa Belladonna

Questa pianta è tra le più importanti e affascinanti che la storia abbia mai avuto!


Una parte del nome della pianta deriva da Linneo:
Atropa è una delle tre Parche di cui narra Omero
(le tre fanciulle che,secondo la mitologia greca, tessevano i fili dei destini degli uomini) 
e, precisamente, di quella che recideva il filo della vita.


L'altra parte del nome belladonna deriva da un curioso costume praticato dalle donne antiche
che mettevano la linfa della pianta negli occhi per dilatare le pupille, creando una specie di sguardo
cristallino e lucido, considerato sensuale e femminile.


L'atropina interferisce nella trasmissione degli impulsi nervosi, provocando una diminuzione della
secrezione salivare, gastrica e sudorale, dilatazione dei bronchi, sensazione di ubriachezza, stati di
allucinazione, coma e, in elevate quantità, può uccidere.
L'atropina è comunemente usata per preanestesia negli interventi chirurgici, ed in oculistica per
dilatare la pupilla ed immobilizzare l'occhio. Ha il vantaggio di poter essere dosata con certezza e
anche iniettata. Poiché rilassa la muscolatura liscia ed inibisce le secrezioni gastriche, l'atropina è un
utile strumento nella cura delle ulcere e, per il suo potere di intervenire nella trasmissione degli impulsi
nervosi, può funzionare da antidoto nei casi di intossicazione da funghi, morfina o gas nervino
(anche se il dosaggio eccessivo presenta gravi rischi).
Un secondo alcaloide contenuto nella belladonna, la scopolamina, viene usato come sedativo,
antispasmodico e dà buoni risultati nella cura dell'asma bronchiale.

Grazie alle proprietà degli alcaloidi (atropina, scopolamina e iosciamina), presenti in significative quantità veniva utilizzata anche da le donne che la storia chiamerà streghe. Ciò potrebbe essere confermato anche dal termine stesso belladonna cioè belle femme in francese ce era considerato un sinonimo appunto di strega....
Come voi tutti sapete alle streghe veniva associata la particolare capacità di volare.
Ma tale capacità non è legata a nessuna testimonianza diretta di tale evento da parte di testimoni, bensì invece alle stesse deposizioni delle "accusate".
Tra gli studiosi è diffusa l'opinione che probabilmente le donne impiegassero su sé stesse i preparati e gli unguenti a base di belladonna, e che i loro voli fossero allucinazioni provocate dalle erbe.
Lo studioso M. Murray ha elaborato una spiegazione ancora più precisa del fenomeno, che riportiamo:
"secondo la tradizione, l'aconito e la belladonna sono gli ingredienti principali degli "unguenti per volare"". L'aconito rende irregolare il ritmo cardiaco e la belladonna provoca il delirio:
"il battito cardiaco irregolare in una persona che si addormenta produce la ben nota sensazione di cadere bruscamente nello spazio, per cui ci sembra senz'altro possibile che la combinazione di una sostanza che provoca il delirio come la belladonna con una droga che rende irregolare il ritmo cardiaco come l'aconito possa dare la sensazione di volare"
(da M. Murray, Il Dio delle streghe, Ed. Ubaldini).


Coltivazione:E' una pianta perenne che si riproduce per seme.

Epoca di raccolta:Subito dopo la fioritura, periodo in cui è massima la concentrazione delle droghe.


E dopo avervi parlato di Atropa e Parche Parche...potevo non mostrarvi una piccolissima parte dell'opera teatrale che più in assoluto ha influenzato la mia vita e la mie capacità mnemoniche...dato che già da piccolissima età ne conosco tutto il contenuto a memoria?
No che non potevo!!
Io amo i "7 RE DI ROMA"
tutti raccontati da Gigi Proietti
e con la Regia di Pietro Garinei
e le musiche di Nicola Piovani.
Vi lascio in compagnia di Tullo Ostilio...


mercoledì 2 ottobre 2013

Mercurio- Organomercuriali- enzimi di detossificazione e MerR


Avevamo già parlato del mercurio nel post sulla sindrome del cappellaio matto...tuttavia questo elemento necessita di un post tutto suo per spiegare con più precisione cosa avviene quando il mercurio è nelle cellule.
Il mercurio è tossico per la sua alta affinità per i gruppi -SH, che sono tipicamente il terminale della catena laterale di un amminoacido chiamato Cisteina.
Inoltre in sua presenza è possibile che si formino delle specie ancora più tossiche del Hg(II)  e cioè gli organomercuriali. 
Il sistema batterico utilizza due diversi enzimi per detossificarsi da tali specie:

Organo mercurial-lisasiRHgX + H++ X-  → RH + HgX2

Hg(II)-reduttasi Hg(SR)2 + NADPH + H+ → NADP++ Hg + 2RSH

Inoltre vi è la collaborazione di un operone
(cioè un insieme di geni che lavorano in maniera assolutamente correlata: da un gene operatore, geni strutturali e un repressore).

L'operone include la codifica di proteineche sono leganti periplasmatici (cioè extracellulari) e proteine di trasporto di membrana per quest'ultimi .
L'operone include anche una proteina regolatrice di trascrizione MerR, che controlla la trascrizione dei geni della detossificazione del Hg.
Essa funziona come un sensore del Hg intracellulare ed è una proteina dimera DNA-legante.
Si lega ad uno specifico sito del DNA in funzione della concentrazione di mercurio.
in assenza di Hg legato
il MerR reprime la trascrizione dei geni,
in presenza di Hg l'attiva.


Il legame del Hg alla proteina produce uno srotolamento del dna di 33°.
Quindi l'Hg agisce sul complesso MerR-DNA e regola l'abilità dell'RNA polimerasi di iniziare la trascrizione.
Ogni ione Hg è legato a tre tiolati, il legame all'interfaccia della subunità induce n cambiamento nella conformazione del dimero che è trasmesso al DNA.



sabato 28 settembre 2013

Cromo


Il cromo è un elemento molto interessante.

Lo ione Cromato CrO42-  è quello che viene ritenuto cancerogeno per eccellenza.
Viene trasportato nelle cellule da un sistema di trasporto anionico.
Nel citoplasma reagisce con un tripeptide intracellulare (il glutatione GSH)
che contiene un gruppo cistenil sulfidrilico.

Nella reazione che lo lega al GSH il Cromato subisce una riduzione: da Cr(VI) a Cr(IV).

Il legame con il DNA e la riduzione finale a Cr(III)
sono gli stadi successivi nell'azione cancerogena di questo metallo.
La cosa interessante è che né il Cr(II) né il Cr(III) sono ritenuti cancerogeni
malgrado sia proprio il Cr (III) a legarsi al Dna , perché come tale non può enrare nelle cellule!!
Se ne deduce che il trasposto facilitato è un importante meccanismo
che può influenzare la tossicità.


mercoledì 25 settembre 2013

Carenza di Ferro: Transferrina e ferritina vi pretendo in nome dell'amore se c'è!

 Io non ti voglio ti pretendooooooo
sei l'unico diritto, l'unico diritto che hoooooooo!!!
Così cantava il buon vecchio Raf!!
Non potevo non raccontarvi di questi due enzimi, considerando quanto mi stia a cuore questa faccenda.

Noi mammiferi assumiamo il ferro dal cibo.
Una volta entrato nell'organismo questo elemento viene trasportato in giro dalla Transferrina che è una glicoproteina costituita da una singola catena proteica.

La transferrina dunque lega lo ione Fe(III) e lega una molecola di carbonato fisiologicamente disponibile.
Il legame con il carbonato facilita la formazione con il legame Fe e viceversa.
Essa ha apparentemente una cavità di legame con il carbonato.Quando questo si è legato il sito per il legame con il ferro può coordinarsi in maniera ottaedrica. La sfera di coordinazione del Fe è ottaedricamente distorta e consiste in: due ossigeni di tipo fenolato derivanti dalle catene laterali di due residui aa di Tyr, un azoto imidazolico derivante dalla His, un ossigeno carbossilato derivante dallAsp e appunto due ossigeni dello ione carbonato legato.
La transferrina una volta organizzata si lega ad un recettore di membrana per essere inglobata nelle cellule.


Mi sembra evidente che  a causa della mia significativa carenza di Fe che mi costringe ad essere praticamente dipendente dal Ferrograd....
le mie proteine di transferrina siano tra le più rincojonite mai viste!!!!!
Di una pigrizia inverosimile e sfaccendate al massimo!
Probabilmente gireranno assolutamente confuse e perse ignorando i poveri atomi di Fe presenti nel mio organismo!!
Una volta che il recettore ha legato la transferrina una porzione della membrana  che contiene il recettore si ripiega verso l'interno della cellula  per formare una vescicola rivestita che si ritroverà dentro la cellula.
Nella cellula la vescicola si "sveste" per formare un endosoma.
La membrana dell'endosoma contiene pompe protoniche guidate dall'ATP, queste pompano dentro l'endosoma Protoni per abbassare il pH tra 5 e 6. Infatti a quel pH il Fe verrà rilasciato perché non più correttamente coordinato dato che il carbonato è stato protonato.
Ho fatto una meravigliosa rima o sbaglio??
:D

Dunque il ferro è stato rilasciato...
ed interviene la Ferritina!

La ferritina è quella proteina che si occupa dell'immagazzinamento del Ferro.
Nei mammiferi l'espressione della ferritina e del recettore della transferrina è regolata in modo metallo-dipendente al livello traslazionale.
Se il Fe intracellulare aumenta, la velocità di traslazione dell'mRNA della ferritina aumenta in modo critico.
Al contrario l'mRNA per la trascrizione della Transferrina diventa instabile ad alte concentrazioni di Fe. Questi due fenomeni sono mediati da strutture Ferro-responsabili IREs (Iron Responsive Elements).
Gli IREs formano strutture stem loop ed agiscono come siti leganti
per una proteina chiamata IRE binding protein.
Quando la proteina IRE binding si lega allmRNA della ferritina  ne impedisce la traslazione.
L'affinità di questa proteina per l'RNA è regolata dal Fe.

Concludendo non saprei dire se la responsabilità è delle mie ferritine, delle trasferrine degli IREs o delle IRE binding protein...o quale di queste è l'anello debole del mio povero organismo ^^
sta di fatto che il Fe è un metallo assolutamente indispensabile poiché lega l'ossigeno nei mie polmoni grazie alla Emoglobina Hb e lo immagazzina nei tessuti grazie alla Mioglobina.
Ma questo magari ve lo racconterò un'altra volta.
Io intanto dedico la canzone di RAF al mio ferro sperando di "rimorchiarlo"!!!
:D


lunedì 23 settembre 2013

Cis-ammino dicloroplatino(II) o cis-platino


Il cis-platino è un farmaco somministrato per via endovenosa.
Metà del platino che entra nell'organismo si lega alle sieroproteine e viene eliminato. 
Il platino "superstiste" viene distribuito nei vari tessuti.

cis-[Pt(NH3)2Cl2]


Il cis-platino diffonde passivamente attraverso la membrana del cellulare per arrivare nell'ambiente citoplasmatico.
 In questo ambiente vi è una bassa concentrazione di anioni Cloruro perciò subisce una parziale idrolisi che dà luogo  a complessi cationici come il cis-[Pt(NH3)2(H2O)Cl]+





Trasformandosi da molecola neutra a catione il cis-platino rimane intrappolato nella cellula dove può svolgere attività antitumorale.

Questi complessi cationici diffondono verso il DNA 
(per dirla in maniera più spiccia migrano verso il DNA perché QUESTO è un polianione!!)

Inizialmente formano addotti monofunzionali, in cui solo un legame è con il dna, poi lentamente si chudono ad addotti bifunzionali ove ci sono 2 legami con il dna.




Il cisplatino viene utilizzato come anticancro per :
testicoli,
ovaie,
testa
e collo.




mercoledì 18 settembre 2013

fattore di trascrizione (III)A- TF (III)A & Zn-Fingers & Xenopus africano

Il fattore di trascrizione (III)A si lega al DNA a sito specifico e controlla la trascrizione di geni RNA ribosomiale 5S nel rospo chelato africano XENOPUS
Non è carino?? E' proprio un patatino adorabile!!!!


Stabilito che questa adorabile creaturina sorridente tonta e ghiotta sarebbe veramente tenerissima da avere dentro casa..torniamo al fattore di trascrizione!

Si è stabilito che 3/4 della sequenza a terminale amminico consistevano di 9 sequenza, ciascuna contenente uno Zn legato a due cisteine Cys e due istidine His.
Ogni sequenza forma un dominio strutturale organizzato appunto intorno allo Zn.
Questi domini vengono chiamati Zn-Fingers.



Mi è capitato di studiare per l'esame di bioinorganica questa categoria di domini perché gli ioni Zn con funzione strutturale sn presenti in un ampia varietà di proteine che legano gli acidi nucleici e che sono regolatrici di geni.
Durante la mia ricerca ho visto questo video su youtube,
 e l'ho trovato bellissimo!
E' è lo sviluppo dell'embrione di questa creaturina...
<3



mercoledì 11 settembre 2013

The Element's Song


Rimango sconcertata davanti la maestosità di tale scoperta!! ^^


Non ci posso credere!! Non solo esiste una canzone che favorisca la memorizzazione di tutti gli elementi...
ma la canta proprio Lui!!!! O porca miseria!!
Daniel Radcliffe

Vi lascio il video di questa canzone nel caso abbiate veramente brutte intenzioni,con sotto il testo!!


C'è antimonio, arsenico, alluminio, selenio, 
e l'idrogeno e l'ossigeno e l'azoto e renio, 
e nichel, neodimio, nettunio, germanio, 
e ferro, americio, rutenio, uranio, 
europio, zirconio, lutezio, vanadio, 
e lantanio e osmio e astato e il radio, 
E l'oro e protactinium e indio e gallio,  
e iodio e torio e tulio e tallio. 
C'è ittrio, itterbio, attinio, rubidio e boro, gadolinio, niobio, iridio,e stronzio e silicio e argento e samario , 
E bismuto, bromo, litio, berillio, e bario. 
C'è olmio e elio e afnio e erbio, e fosforo e francio e fluoro e terbio, e manganese e mercurio, molibdeno, magnesio,disprosio e scandio e cerio e cesio. 
Ed portare , praseodimio, e platino, plutonio, Palladium, promezio, il potassio, il polonio, e tantalio, tecnezio, titanio, tellurio, 
e cadmio e di calcio e cromo e curio. 
C'è zolfo, californio e fermio, berkelium, e anche mendelevio , einsteinium, nobelio, e argon, krypton, neon, il radon, xeno, zinco, e rodio, e cloro, carbonio, cobalto, rame, tungsteno, stagno e di sodio. 
Questi sono gli unici di cui la notizia è venuto a Harvard , e ci possono essere molti altri, ma non sono stati scoperti.

lunedì 9 settembre 2013

L'albero


L'albero è un simbolo meraviglioso.
Lo guardo su una partecipazione di nozze che è qui davanti a me...è il simbolo più bello che potevano scegliere...quello più rappresentativo: l'albero nasce dalla terra e rimarrà legato ad essa per sempre, troverà sostentamento in essa e quando morirà si decomporrà tornando parte della terra ...è simbolo di vita, se necessario si piegherà ai forti venti che lo scuoteranno, ma continuerà a crescere, magari piegato,forse sfregiato da una tempesta...ma continuerà a crescere dando a primavera fiori e in estate frutti...
Non c'è che dire...il simbolo più bello di tutti da scegliere.
Continuo a rimirare questa partecipazione di nozze...nella speranza di Illuminarmi...nella speranza di capire cosa devo fare del mio di albero...della mia vita.


Molti anni fa ho deciso che quando sarei stata grande nel soggiorno della mia casa avrei dovuto mettere un albero.
Un albero finto per non far soffrire in un ambiente non adatto ciò che è nato per stare in una terra grande.
Mi ci sono proprio fissata in codesta ricerca.
Così negli anni ho iniziato a cercare tutti gli alberi che erano stati messi nei soggiorni e nelle camere per ispirarmi e questa è la collezione che ho raccolto:









Alcune di queste foto sono per camere da bambini, altre ringhiere per le scale, una disegnata un altra puramente decorativa.
Chissà come questo pensiero fisso dell'albero nella mia casa...non è andato più via.
Forse ho cerco di riprodurre quella sensazione bellissima che avevo quando andavo a Scout e nei momenti di "libera" (dopo mangiato) ci si distendeva a guardare in alto. 


Gli alberi ti circondavano e le fronde coprivano parzialmente il cielo. Era bellissimo..un senso di calma ti invadeva (o forse era digestione :D del panino di cui ti eri ingozzata!) e il mondo sembrava più lontano...distante e francamente meno importante!
E forse quel "vedo non vedo" del cielo e della luce causato dalle fronde degli alberi mi permetteva di apprezzare di più il cielo. Io il cielo non lo guardavo mai...mai.
Non guardavo mai il cielo e non guardavo mai da lontano con gli occhi...
e infatti sono diventata Miope!!!
Giuro! Non è una bugia.
Non ho mai allenato gli occhi a guardare lontano...così a 14-15 anni sono diventata miope e ho dovuto mettere gli occhiali...
Ora mi viene in mente che sarebbe stato francamente meglio leggere un pò meno libri (in particolare quelli non scolastici...che forse sono la "causa" di tutti i miei mali :D) 
e guardare di più il cielo.


Scherzo...
In realtà vi starete chiedendo che c'entra con la chimica questo post sdolcinato?
Tutto.
Perché il legno degli alberi è costituito lignina che è un complesso polimero organico che permette, grazie alla sua resistenza e durezza, di far crescere in altezza le piante e quindi anche gli alberi.
Così penso alla resistenza del legno sostenuto da queste poderose catene di unità fenilpropiniche, ma più in generale di composti fenolici. Tutti legati tra loro...


Tutto è legato:
la resistenza di questo tavolo in legno che mi sorregge il computer mentre scrivo, 
la libreria che sostiene tutti i libri che mi hanno resa miope,
l'albero della vita come rappresentazione simbolica di una partecipazione di nozze...
tutti si lega...
due persone si legano
la chimica si lega...
sempre.


martedì 27 agosto 2013

Chimica organica in versi Rime Distillate Alberto Cavaliere


PREFAZIONE
Per correr peggior acqua alza le vele
ormai la caravella del mio ingegno,
che lascia dietro già mar sì crudele.

E canterò di quel secondo regno,
in cui si troverà più d'una purga,
lo spirito di vino e quel di legno.

La morta poesia qui non risurga,
ché lirismi io non faccio e non ispero
che la mia Musa al bel Parnaso assurga.

Io dolci fregi non intesso al vero:
cristallizzata ho l'anima e, nefando,
un acido mi bolle nel pensiero;

e com'altri non fo, che canta quando
l'ispira amor, ma come il Molinari
mi ditta dentro vo significando.

Se son li versi miei cotanto amari,
o uom che leggi, e se avverrà che spesso
- ahitè! - dovrai turarti ambo le nari,

non ne ho colpa veruna: ebbi promesso
di completar la chimica ed - oh lasso
per questa scura strada io mi son messo.

Già gli elementi, ora in rivista passo
gl'idrocarburi e i loro derivati,
a cominciar dal termine più basso.

O miele, o saccarosio, o prelibati
prodotti che nascete da catene
d'atomi di carbonio interminati,

addolcite il mio canto! Acetilene,
m'illumini la mente con costanza
la bella fiamma che da te proviene!

Alcool feniletilico, fragranza 
di gelsomino, e tu, citronellale,
e tu, nerolo, magica sostanza,

con vostro fiato che non ha l'uguale,
coprite il lezzo, qual di pesce sfatto, 
che da compagni tristi orrendo sale!

O Musa, e tu perdona il rio contatto
di corpi complicati e puteolenti,
nemici del cervello e dell'olfatto.

Sii di conforto ai miseri studenti, 
anche se gravi e màcabri alchimisti 
sospireranno, digrignando i denti:

Ahi, dura terra, perché non t'apristi?


GENERALITA'
I composti del carbonio
sono in numero gigante
e compongon gli organismi
delle bestie e delle piante.
Una volta eran creduti
dei composti assai speciali,
non potendo riprodursi
con sistemi artificiali:
si pensava ad una forza
che negli esseri viventi
desse luogo a quei prodotti
così strani e differenti;
finché Wöhler, ottenendo
mercé sintesi l'urea
e con metodi inorganici,
non fugò la falsa idea.
E se organica e inorganica
restan campi separati,
è perché forma il carbonio
dei prodotti sconfinati,
in virtù dei suoi stessi atomi,
che si posson molto bene
collegare fra di loro
per formar lunghe catene;
vi concorre pure il fatto
che il carbonio, alla fin fine,
oltre che per altri corpi,
per se stesso è molto affine.
Fra i caratteri ai composti
del carbonio peculiari,
è che in essi assai prevalgono
i legami non polari,
e perciò gli atomi assumono
posizioni assai svariate,
dando origine a molecole
da stessi atomi formate,
mentre i corpi risultanti
differiscon tuttavia
ed è questa, in fondo in fondo,
la famosa isomeria.
Quindi accade qualche volta
di trovar cento composti
che la formula hanno uguale
e i caratteri hanno opposti;
onde spesso ci si trova
nella grave congiuntura
che la greggia non ci basti:
ci vuol quella di struttura.
E a cercarla gioveranno
due principi generali
che s'avverano pur sempre,
salvo casi eccezionali.
L'uno dice che un composto
per esistere - badate -
vuol che gli atomi abbian tutte
le valenze saturate;
l'altro afferma che il carbonio
può talor diversamente
comportarsi, ma di norma
si può dir tetravalente.
E s'è inoltre constatato,
senza tema ormai d'errore,
che le sue quattro valenze
han l'identico valore.
Le catene che fan gli atomi
son di due grandi sistemi:
o son chiuse, se ad anello
si congiungono agli estremi,
o, al contrario, sono aperte,
se ciascuna estremità,
dritta oppur ramificata,
per suo conto invece va.
A catena aperta sono
quei composti non invano
detti grassi, o detti pure
derivati del metano.
Chi di chimica è digiuno,
di comprendermi non speri:
non è facile afferrare
questi lugubri misteri!

sabato 10 agosto 2013

Ambergris


Ambergris (dal latino: Ambra grisea) Ambre Gris, ambergrease o ambra grigia 
è un solido, cereo, una sostanza infiammabile di colore grigio o nerastro opaco 
prodotta nel sistema digestivo di e rigurgitato o secreta da capodogli. 


Ambra grigia appena prodotto ha un odore fecale. 
Tuttavia, con l'invecchiamento, acquisisce un dolce profumo di terra. 
Il principale uso storico dell'ambra grigia era come fissativo in profumeria,
 anche se ora è stato in gran parte sostituita da materiali sintetici. 
L'Ambergris è una secrezione biliare dell'intestino del capodoglio e può essere trovata galleggiante sul mare, o nella sabbia vicino alla costa. 
A volte è anche trovato nell'addome delle balene.

Dato che sono stati trovati dei becchi di calamari giganti all'interno di pezzi di ambra grigia, gli scienziati hanno teorizzato che la sostanza è prodotta dal tratto gastrointestinale della balena per facilitare il passaggio di oggetti duri, affilati che la balena potrebbe aver ingoiato.
L'Ambergris solitamente viene espulsa attraverso le feci., tuttavia
l'Ambergris che forma una massa troppo grande per essere espulsa attraverso l'intestino viene espulsa attraverso la bocca.


L'Ambergris si trovano nell'Oceano Atlantico e sulle coste del Brasile, Madagascar, nelle Indie Orientali, Le Maldive, Cina, Giappone, India, Australia, Nuova Zelanda e le isole Molucche. 
L'Ambra grigia commercialmente più diffusa viene dalle isole The Bahamas nei Caraibi, in particolare da New Providence.

mercoledì 24 luglio 2013

Luciferina ossidata a Ossiluciferina tramite Luciferasi!


Nella luminescenza delle lucciole,
la luciferina viene ossidata dall'ossigeno 
dell'aria a ossiluciferina:



Sono necessari sia l'adenosina trifosfato (ATP) che l'enzima luciferasi per attivare la luciferina. 



La resa quantica della bioluminescenza delle lucciole è estremamente alta (F = 0.88), 
circa 10 volte maggiore di quella dei sistemi sintetici luminescenti.


domenica 30 giugno 2013

Cadaverina & Putrescina

L'odore di morte...
vi siete mai chiesti da cosa deriva?
Quell'odore forte e nauseabondo...
Sono molecole così semplici...così banali...

Molti anni fa durante un'uscita al B.P. Park organizzavo una caccia al tesoro per la mia Sq.
L'erba era alta e mentre nascondevo dei foglietti ho sentito per la prima vota questo odore...
Una cosa pazzesca..era fortissimo...ho iniziato a cercare intorno a me, cercavo di capire da dove venisse...
finché non vidi la fonte....Una pecora era in decomposizione...da molto tempo. 
Non era una bella immagine ma soprattutto era inavvicinabile per questo tanfo allucinante e orribile.
Mi veniva da vomitare... e ho pensato come fosse stato diabolico da parte della natura rendere così orribile ciò che è..morto. Come a voler dire che è necessario lasciarlo andare...
Decisamente un'ottima strategia di comunicazione da parte della Natura.
Efficientissima come sempre.

La cadaverina e la putrescina
sono sostanze rintracciabili nei corpi in putrefazione
e derivano dalla fermentazione batterica.




La cadaverina ( 1,5-diamminopentano) è un prodotto di degradazione delle proteine
in particolare di una proteina...cioè della lisina e dalla sua decarbossilazione.

La putrescina (1,4-diamminobutano) ha un'unità di carbonio in meno rispetto alla cadaverina.
Essa è prodotta dalla decarbossilasi dell'Ornitina o Arginina.

Esse sono utilizzate per verificare la freschezza delle carni che devono essere conservate.
Infatti la loro presenza stabilisce l'alterazione della carne.

Vi lascio con uno dei pezzi a mio avviso migliori del Ciclone di Leonardo Pieraccioni 
per restare in tema morte!

"Tappami Levante..tappami se tu mi vo bene!"

venerdì 28 giugno 2013

Indice terapeutico e margine di sicurezza


Per veleno s’intende un farmaco o una sostanza che si può comportare come tossico fino a causare la morte in un soggetto sano o ammalato.

Tutti i farmaci sono veleni;
 ciò che li differenzia è la dose utilizzata.
Prima di commercializzare un farmaco è necessario valutare l’indice terapeutico (IT) dato dal rapporto tra dose letale 50 (DL50) e la dose efficace 50 (DE50):

  IT = DL50 / DE50.

La DL50 è quella dose che somministrata in un lotto di animali statisticamente significativo come numero porta alla morte del 50% della popolazione.


Se i valori fossero stati rispettivamente 1000 e 5, l’IT sarebbe 200 e quindi bisognerebbe aumentare di 200 volte la dose efficace prima di raggiungere la dose che porterebbe a morte.
Se l’IT = 1, la sostanza è veleno in quanto dose efficace e dose letale coincidono.
Se l’IT = 10, la sostanza può causare qualche reazione avversa che però è sopportabile.
Se l’IT = 1000, il farmaco non desta preoccupazioni.
In conclusione, sono migliori i farmaci ad alto indice terapeutico.
Tra questi ci sono gli antibiotici, mentre i glucosidi cardiaci sono a basso IT.

Soprattutto per i farmaci a basso IT, come la digitale (IT = 3), è importante considerare se i meccanismi di metabolizzazione ed eliminazione sono efficienti. In condizioni normali, infatti, l’andamento della concentrazione di un farmaco è ondulatorio: man mano che passa il tempo dalla somministrazione, questa scende fino ad un certo punto quando, somministrata un’altra dose di farmaco, ricomincia a risalire.

Se i sistemi di metabolizzazione ed eliminazione non sono efficienti, come succede facilmente negli anziani, in seguito a ripetute somministrazioni di farmaco, la concentrazione dello stesso tende ad aumentare e così, se si è di fronte ad un farmaco con IT basso, facilmente potrà essere raggiunta la dose letale o comunque una dose che determinerà reazioni avverse.


Nel caso della digitale, si avrà polso bigemino
 (aritmia caratterizzata dall’alternanza costante di una sistole con un’extrasistole), vomito, fino alla morte.
Per questi motivi, nel caso di somministrazione di farmaci poco maneggevoli è utile eseguire il monitoraggio terapeutico che consiste nel controllare giorno per giorno la quantità di sostanza presente nel sangue e di somministrare una nuova dose solo in caso sia avvenuta una riduzione della concentrazione ematica della dose precedente.
Questo tipo di monitoraggio è eseguito, per esempio, quando si somministrano antineoplastici (farmaci particolari dato che, nonostante la loro tossicità, devono essere somministrati a dosi le più alte possibili).

Il farmaco che a minor quantità di dose raggiungerà prima uno stesso effetto è il più potente.
Per efficacia, invece, s’intende il farmaco che riesce a raggiungere la maggior quantità d'effetto. Ad esempio, l'aspirina è usata per dolori non troppo importanti;
la morfina invece ha un’intensità d’effetto con un indice terapeutico diverso da quello dell'aspirina.
Se si usa l'aspirina, pur aumentando il dosaggio non si arriverà mai all'intensità dell'effetto della morfina.